Da "pane burro e zucchero" all'uovo sbattuto: alla scoperta delle merende di una volta
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mercoledì 6 marzo 2024
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di Gaia Agnelli e Marco Montrone - foto Paola Grimaldi
Pasti sani e leggeri, preparati con prodotti che si trovavano facilmente in dispensa, ma che ormai nessuno serve più. A partire dagli anni 80 del secolo scorso il mondo è infatti stato invaso da merendine, yogurt, biscotti preconfezionati: snack che attraggono con i loro colori (e tanta pubblicità) i più piccoli e che non hanno bisogno di essere “cucinati” da genitori che hanno sempre meno tempo a disposizione.
Siamo quindi tornati indietro nel tempo per “riassaporare” gli spuntini di una volta (vedi foto galleria).
COLAZIONI, MERENDE E SPUNTINI DOLCI
L’uovo “sbattuto” – Più che altro servito a colazione, l’uovo crudo rappresentava un pasto perfetto per iniziare la giornata grazie al suo apporto calorico e proteico. Dopo averlo separato dall’albume, il tuorlo veniva adagiato in un bicchiere o in una tazza per poi essere montato assieme a dello zucchero. Il tutto attraverso il sapiente uso di un cucchiaino guidato da un veloce movimento del polso. Il risultato era una crema giallastra dolce e soave, dal sapore deciso.
«Ricordo ancora quando da bambino mia nonna me lo preparava - ricorda il 49enne Marco -: andavamo insieme a prendere le uova fresche in una fattoria che si trovava nel rione Japigia di Bari. Oggi onestamente non preparerei mai questa colazione ai miei figli: chi si fida delle uova che si trovano al supermercato?».
Zuppa di pane e latte - Il latte è ancora oggi uno degli alimenti più amati e consumati dai bambini a colazione (ma anche a cena). Ma se ora a essere inzuppati nella tazza ci sono merendine e biscotti, un tempo a fare compagnia al latte c’era il pane raffermo, ovvero quello avanzato e un po’ indurito che ritrovava nuova vita una volta immerso nella bevanda bollente.
«Quando la sera io e mio fratello non volevamo andare a dormire - rammenta il 45enne Amedeo - nostra mamma ci preparava una tazza enorme di pane e latte: una “botta” di serotonina che ci “spegneva” facendoci infilare subito a letto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Pane, burro e zucchero – Il pane era il vero protagonista delle merende: parliamo di quello “vero”, casereccio, non certo in cassetta, all’olio o tipo sandwich. Fette che venivano condite nei modi più svariati. La merenda più dolce in assoluto era “pane burro e zucchero”, realizzata con tre ingredienti basilari che non mancavano mai in dispensa.
Bastava spalmare sulla fetta del burro a temperatura ambiente, per poi andare a dolcificare il tutto con abbondanti granelli di zucchero. «Era la mia pausa pomeridiana durante i compiti di scuola – afferma il 61enne Lorenzo –. Me la preparava mia nonna perché era certa che lo zucchero mi avrebbe dato la giusta carica per affrontare lo studio».
Pane e marmellata – Un classico intramontabile era poi il pane con la marmellata, preparato però con confetture non industriali che mamme e nonne preparavano in casa utilizzando la frutta di stagione. «Non era mai banale – rammenta la 76enne Fiorella –, anche perché lo gustavo sempre con una marmellata diversa: dalla pesca all’albicocca, passando per la ciliegia e la fragola. E quando volevo renderla “gourmet” ci spalmavo anche del burro e la “condivo” con una manciata di zucchero».
Ricotta e zucchero – Altra “botta di vita” la dava la ricotta servita con lo zucchero, ai quali le nonne più ardite aggiungevano anche della polvere di caffè. Il tutto veniva mescolato in una ciotola e gustato con il cucchiaino. «Era una delizia dopo il pranzo – afferma la 65enne Emilia –: un modo anche per far mangiare la ricotta ai bambini che non sempre la gradivano al naturale».
MERENDE E SPUNTINI SALATI
“Pane, olio e sale” e “Pane e pomodoro” – Gli spuntini potevano però essere anche salati ed erano amati sia dai bambini che dai grandi, serviti magari come “antipasto” per aprire lo stomaco a pranzo. Tra questi c’era il classico “pane, olio e sale”, un vero e proprio must della cucina contadina.
Piatto che si faceva più ricco quando si andava ad aggiungere ai tre ingredienti predetti anche il pomodoro. Protagonista era sempre il pane vecchio, del giorno prima e quindi spesso per ammorbidirlo si usava bagnare la fetta con l’acqua prima di condirla.
Pane con i sott’oli – In casa poi non mancavano mai le “conserve”: prodotti culinari che si confezionavano una sola volta all’anno per poi essere custoditi nelle dispense e consumati all’occorrenza. Tra questi soprattutto le verdure e gli ortaggi quali melanzane, pomodori, carciofi e zucchine che vengono conservati in un boccaccio pieno di olio di oliva.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sott’oli che andavano poi a farcire degnamente i panini, creando uno spuntino sontuoso. «Altro che sandwich di oggi – sottolinea il 61enne Pino -: il pane era fatto in casa da mia madre che prima lo riscaldava e poi lo farciva con le conserve, magari aggiungendovi un po’ di olio e sale. Che delizia».
Frittelle – E per la gioia dei più piccoli, quando in casa si preparavano pizze e focacce, le nonne friggevano gli avanzi della massa creando delle gustosissime frittelline. Il risultato erano delle sottilissime sfoglie di forma rettangolare o romboidale vuote all’interno e condite solo con un pizzico di sale. «Le frittelle erano la mia merenda preferita - conclude Marco –, ma da quando è morta mia nonna non le ho più mangiate».
(Vedi galleria fotografica)
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